L’Alghero medievale
Piazza Centrale
Come ogni borgo medievale, la parte dove si concentrano i più importanti edifici è la piazza centrale, denominata Plaça de la Ciutat questi è la ‘Piazza della Città’. Oltre al Duomo la piazza è adiacente alla Porta Marina, la struttura che guarda verso il porto ospitante la Duana Reial (Dogana Reale) in cui si stabilivano i dazi sulle merci soggette. Seguendo vicolo Serra si giunge poi all Casa de la Çiutat (Municipio) caratterizzato dal tipico balconte ottocentesco.
Si affaccia sulla Piazza Civica l’importante Palazzo De Ferrera. Costruito nel 1436 dal Feudatario Pedro Ferrera, vincitori dei Doria nella lunga guerra di occupazione della Sardegna. L’edificio doveva presentarsi a due soli piani, conserva ora solo i conci di arenaria con un austero stile del ‘Palau’ aragonese. Il portone è caratterizzato dal monumentale ingresso a ‘tutto sesto’ tipico dei portali aragonesi, il cortile interno ospita una scala scoperta a vista che conduce al primo piano con balconi continui. Possiamo distingure il piano nobile dalle quattro grandi finestre a bifora formata da due archi a tutto sesto accostati e poggianti su colonnina centrale. Ad ambo le estremità del primo piano troviamo due monofore terminanti in arabeggianti sesti acuti.
Dall’altre parte della piazza è ubicato Palau Lavagna, questi è in stile Ottocentesco e prende nome dal magistrato Lavagna che proprio l’abitò. Il palazzo è riconoscibile dalla meridiana posta in facciata e dalle tracce degli antichi porticati gotici. Altro edificio degno di nota adiacente a Porta Marina è il palazzo dei Bolasco, una nobile famiglia algherese.
Muovendoci verso Piazza Duomo possiamo incrociare Palazzo Serra, edificio ottocentesco che spicca per il grande portale in parte neoclassicio e in parte barocco. L’ex Chiesa del Rosario, ora oratorio, fa angolo con Via Majorca. La via è riconoscibile per gli archetti in controspinta tipicamente genovesi e soprattutto per i due rari portali bicromi in stile romanico-pisano realizzati dai Doria. L’oratorio oggi ospira il Museo dell’Arte Sacra in cui sono esposti preziosi argenti di scuola catalana.
Cattedrale di Santa Maria
Tornati sulla via principale incontriamo la Cattedrale di Santa Maria ispirata a quella di Barcellona. La costruzione iniziò intorno al 1530 e la fusione di vari stili testimonia la durata dei lavori. Colpisce subito il moderno Pronao ottocentesco, utile a risolvere statici dell’edificio ma colpevole di nascondere la semplicità dalla facciata originaria. Una volta entrati siamo sovrastati da tre navate in stile classico-rinascimentale con una grande cupola ottagonale all’incrocio del transetto. All’interno spicca il grande organo settecentesco ultimamente restaurato ed i marmi policromi risalenti al Settecento barocco. Nelle navate minori le cappelle erano date in concessione alle antiche famiglie che manifestavano la loro potenza e influenza sul territorio anche attraverso la legittimazione divina. All’estremità sinistra del transetto è ubicata la statua del principice Maurizio di Savoia che, probabilmente in seguito a febbre malarica, morì ad Alghero nel 1779. Le altre cappelle sono realizzate in soffice arenaria e portano il sobrio e leggero stile gotico-catalano. La pianta è pentagonale con cinque cappelle radiali con archi acuti e volta a crociera. Un bellissimo portale in stile gotico-catalano strombato caratterizza la porta posteriore che immette su Via Roma e Principe Umberto. L’ingresso risulta essere adiacente all’accesso della massiccia torre campanaria che svetta per ben 40 metri. Un’angusta scala a chiocciola conduce attraverso i cinque piani da cui è possibile ammirare tutta Alghero. La torre ottogonale prende luce da monofore a feritoia teminando con una terrazza ornata da archetti con cuspide piastrellata. Il campanile in arenaria bruno/d’orata rappresenta l’apice dell’eleganza del gotico.
Carrer de Bonayre
Dalla Cattedrale di Santa Maria, Via Carlo Umberto ci conduce verso la piazza del Teatro. Come indica il toponimo dobbiamo pensare alla via come alta ed arrieggiata; sin all’ottocento gli edici di Alghero non superarono i due piani, rendendo la Carrer de Bonayre soleggiata e ideale per respirare a pieni polmoni. Dobbiamo pensare che sin alla prima metà del Novecento l’area meridionale di Alghero era abitata prevalentemente da pescatori, pastori, ortolani e piccoli artigiani. Non sarà difficile individuare i magazzini con volta a botta che furono adibiti a taverne e le classiche mezze porta di casa utilizzate anche come finestre.
Proseguendo per Via Carlo Umberto incontriamo Palazzo Machin ove risiedette l’omonimo vescovo alla metà del Cinquecento. Questi è realizzata in stile gotico-catalano con elementi rinascimentali: di quest’ultimo stile è espressione il portale d’ingresso simile alla Chiesa di San Francesco. Lo stile gotico-catalano si manifesta invece nelle pregevoli finestre impreziosite da stipiti con colonnine sormontate da una cortina intagliata a temi floreali. Giunti alla Piazza del Teatro possiamo individuare il Palazzo Vescovile di pianta Quattrocentesco purtroppo pesantemente rimaneggiato nell’Ottocento.
Teatro Civico
Il Teatro Civico di Alghero fu construito alle spese delle più importanti famiglie di Alghero nel 1862. Questi è visitabile solamente in giornate particolari come ad esempio ‘Monumenti Aperti’. Realizzato in stile neoclassico con lesene rappresentati colonne ioniche in facciata, questi è l’unico teatro in tutta la Sardegna con struttura portante realizzata in legno. Il teatro si sviluppa internamente su 5 piani: piani terra e tre ordini di palchi e loggioni destinati ad accogliere gli spettatori. I palchetti sono realizzati in stile corinzio e sormontati da lignee volte a botte. Al quarto piano è possibile ammirare la preziosa collezione di macchine fotografiche e videocamere utilizzate nei 150 anni di attività. La soffitta ospita invece la porte sommitale del palco scenico e le grandi capriate di legno che sorreggono il tetto.
Chiesa di San Francesco
Lo stretto vicolo del Teatro ci immete velocemente nella via principale di Alghero; Carrer Major o Via Carlo Alberto. Lungo la via possiamo trovare la Chiesa ed il convento di San Francesco. Il complesso di grande importanza storica venne ultimato alla fine del 1400 in stile gotico-catalano caratterizzato dalla semplicità, forse in relazione con il beato Francesco. Nel 1593 un pesante crollo minò l’agibilità dell’edifico cosicché venne restaurato aggiungendo alla struttura originaria tre navate (al posto dell’unica) irrobustiti da archi in controspinta. Nonostante la ricostruzione si sono conservati originari il presbitero, il convento, il chiostro e le cappelle di fondo. L’altare maggiore, realizzato in marmo, raffigura la Madonna con a fianco il Santo Francesco e Sant’Antonio. Il chiostro trasmette invece l’antica atmosfera monastica che si seguiva nel convento, si nota chiaramente il piano superiore aggiunto nel Settecento che cozza con l’impianto gotico composto da corridoi che si affaciano sul cortile centrale attraverso archi a tutto sesto sorretti da colonnine ottagonali con capitello romanico. Il grande refettorio, contraddistino dalla magnifica volta a botte, ospita oggi la sala convegni. Il campanile di successiva costruzione (1632) svetta appoggiato al presbitero, questi fu costruito a modello della Cattedrale di Santa Maria in uno stile gotico-aragonese unico in Sardegna.